Area.3 - Orientamento

REFERENTE AREA SP: Melita Fostini - melita.fostini@scuole.provincia.tn.it 

REREFENTE AREA SSPG: Leonardo Bonenti - leonardo.bonenti@scuole.provincia.tn.it                

Premessa 

Il 23 dicembre 2022 il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato il decreto che approva le Linee guida per l’orientamento, riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In esso si sottolinea che “il nuovo orientamento deve garantire un processo di apprendimento e formazione permanente, destinato ad accompagnare un intero progetto di vita”. 

Si rimarca quindi come la cura del percorso orientativo sia finalizzata a porre al centro l’alunno, con il suo vissuto, le sue aspirazioni, i suoi progetti, a fargli acquisire competenze di auto-orientamento, ovvero a migliorare la percezione del sé, a renderlo capace di assumere decisioni e a fare scelte coerenti con i propri desideri. Non da ultimo, mira ad accrescere la capacità orientativa della persona di elaborare un progetto personale che si consolidi progressivamente attraverso percorsi diversi e che sia in grado di ridefinirsi in maniera soddisfacente nel fronteggiamento di specifiche esperienze di transizione, non solo legate alla scelta scolastica, ma anche nella transizione dalla scuola al mondo del lavoro.

Le “Linee guida nazionali per l’orientamento permanente” del 2014, le “Linee guida per l'orientamento” del 2022 ed in fine le “Linee guida per l’orientamento continuo e permanente nell’istruzione e nella formazione professionale della Provincia autonoma di Trento” del 2023 riconoscono il ruolo centrale dell’Istituzione scolastica nei processi di orientamento riconoscendole il compito di realizzare, autonomamente e/o in rete con gli altri Soggetti pubblici e privati, attività di orientamento, finalizzate alla costruzione e al potenziamento di specifiche competenze orientative, che si sviluppino attraverso:

- un orientamento formativo o didattica orientativa/orientante per lo sviluppo delle competenze orientative di base;

- attività di accompagnamento e di consulenza orientativa, di sostegno alla progettualità individuale, esercitate attraverso competenze di monitoraggio/gestione del percorso individuale. 

Inoltre pongono fortemente al centro di questo percorso la figura del docente e per questo le nuove linee guida specificano che nei prossimi anni scolastici l’orientamento sarà una priorità strategica della formazione dei docenti di tutti i gradi d’istruzione.

Come previsto dalla normativa l’IC Val Rendena intende favorire l’acquisizione delle competenze orientative di base attraverso: la predisposizione e la condivisione del “Curricolo di rete per competenze orientative” realizzato dal Tavolo per l’orientamento dalla Rete delle scuole delle Giudicarie; il sostegno al valore orientativo delle singole discipline;l’erogazione di servizi di orientamento e di attività di tutorato e di accompagnamento valorizzando le risorse interne o appoggiandosi ad esperti esterni; l’individuazione di un Referente dell’orientamento di Istituto.

Il piano di orientamento dell’IC Val Rendena si sviluppa nel contesto normativo di riferimento ed in quello territoriale tenendo conto di alcuni concetti guida di seguito illustrati.

Riflessività

Per riuscire ad orientare lo studente nella complessità delle scelte da operare l’Istituzione scolastica si propone di fare sintesi tra le diverse informazioni e di favorire la comunicazione tra i diversi sistemi e gli individui che con essi entrano in contatto; uno scambio caratterizzato da occasioni di conversazione tra studenti (pear to pear), familiari, insegnanti, dirigenti, professionisti, mondi scuola, extra scuola, servizi imprese, territorio.

Continuità

Al fine di garantire e sostenere le scelte relative al progetto di vita di ogni studente, l’accompagnamento è pensato nell’arco dei tre bienni, dalla scuola primaria a quella secondaria di primo grado, attraverso l’organizzazione di azioni scandite in modo processuale a partire dalla definizione della propria identità fino al contatto con sistemi più professionalizzanti.

Consapevolezza di sé

Studentesse e studenti sono accompagnati al fine di prendere coscienza che si sta parlando “del loro progetto di vita”. Analizzare interessi e capacità permette di esplorare le singole potenzialità anche in contesti diversi da quelli scolastici

Motivazione e personalizzazione

Quando si parla di motivazione si fa riferimento all'auto-percezione dello studente in un’ottica orientativa, alla capacità di stilare un bilancio di competenze e interessi personali. Col termine personalizzazione ci si riferisce al percorso che porta al “Consiglio orientativo”, il documento orientativo che si basa su un’analisi approfondita della personalità del ragazzo mediante un’osservazione concertata ed elaborata dall’intero corpo docente.

Intenzionalità

Un buon piano di orientamento prevede esperienze di estrema concretezza per gli studenti; pertanto a partire da una didattica orientante, basata su competenze e compiti di realtà, si arriva ad esperienze apprenditive che danno forma ad un’idea di sé che vada oltre la valutazione e il successo scolastico.

Interazione e responsabilità condivisa fra i diversi soggetti

Il percorso di orientamento deve essere il vero attivatore di possibilità: dal confronto fra territorio, scuola, famiglia e studenti può nascere la vera scelta condivisa frutto di riflessione.

Inclusione

L’articolo 7 del Decreto del presidente della provincia n. 17-124/Leg dell’8 maggio 2008, pone come traguardo lo sviluppo delle potenzialità e la piena partecipazione di tutti gli studenti, promuovendo interventi volti a favorire il superamento delle situazioni di svantaggio nonché la prevenzione dell’abbandono scolastico attraverso azioni specifiche di orientamento e di integrazione tra i vari percorsi didattici.

Quest’ultima parola chiave sottolinea la duplice anima che caratterizza l’area “Orientamento e contrasto al disagio ed alla dispersione scolastica” che trova ragione di esistere in questa forma, se si considera che l’ambito dello svantaggio scolastico è molto diversificato e stratificato. 

In generale, nella quotidianità didattica, ricadono in questa casistica tutti quegli alunni con fragilità educative (o povertà educative), caratterizzati quindi da bisogni educativi speciali certificati e non, che richiedono agli insegnanti attenzioni e strategie particolari per essere supportati nel loro percorso.

Tra le motivazioni alla base del disagio e delle fragilità educative si evidenziano soprattutto problemi a livello familiare e socio-culturale, psico-emotivi e relazionali, cognitivi, di adattamento al ruolo e di salute.

È importante evidenziare come anche le difficoltà correlate all’orientamento scolastico possano essere considerate causa di fragilità educative. Una generale mancanza di progettualità e una difficoltà ad immaginare e pianificare il proprio futuro, frequentemente determinano un disorientamento sulla scelta scolastica che potrebbe trovare concretizzazione in percorsi scolastici caratterizzati da frequenti cambi di indirizzo o da ripetute bocciature. Per questo va rafforzata l’azione orientativa anche nell’ottica di una prevenzione alla dispersione scolastica.

Allegati

Presentazione orientamento.pdf